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22 Novembre 2023

Cloud computing: i vantaggi per le aziende

I servizi e le applicazioni in cloud abilitano moltissime attività di business per le organizzazioni impegnate nel loro percorso di trasformazionale digitale. Grazie al cloud gli utenti aziendali possono semplicemente loggare su un web browser per accedere ai dati e alle applicazioni necessarie per svolgere il proprio lavoro senza alcuna preoccupazione di carattere informatico.

Occorre inoltre considerare come, a partire dal 2020, la pandemia Covid-19 abbia drasticamente accelerato la diffusione dello smart working. Grazie al paradigma distributivo del cloud computing, un utente aziendale può accedere via internet ai servizi per cui risulta autorizzato, e accedere alla posta elettronica, alle applicazioni office, oltre che agli strumenti per la gestione e la produttività di cui necessita.

Oltre a questi aspetti di carattere generico, le aziende possono trarre enormi benefici nell’implementare in cloud le piattaforme per la gestione aziendale (ERP), le proprie attività di collaborazione/riunione, lo sviluppo software, oltre ad avere sempre a disposizione le tecnologie più innovative, come quelle basate sull’intelligenza artificiale generativa.

I vantaggi del cloud computing per le aziende

Tra i vantaggi più comuni di cui le aziende possono beneficiare grazie ad una corretta e consapevole adozione dei servizi di cloud computing, possiamo sintetizzare:

Risparmio di costi e riduzione investimento iniziale

Il cloud consente di risolvere una delle principali barriere nei confronti dell’innovazione: i costi di implementazione iniziale dell’infrastruttura IT.

Il cloud computing consente infatti alle aziende di poter beneficiare di modelli a servizio per l’infrastruttura (IaaS – Infrastructure as a service), le piattaforme di sviluppo (PaaS – Platform as a Service) e le applicazioni (SaaS – Software as a Service), in modalità "pay-as-you-go", che consente di pagare soltanto per ciò che effettivamente si utilizza, senza dover disporre internamente dell’infrastruttura IT necessaria per eseguire i carichi di lavoro.

In altri termini, grazie al cloud, le aziende possono esternalizzare l’intera infrastruttura avvalendosi di servizi di cloud pubblico, oppure optare per una configurazione IT ibrida, basata in parte sui sistemi on-premise e in parte sui servizi di cloud pubblico e cloud privato, ottimizzando l’impatto economico sul business senza compromessi sul piano delle performance e dell’affidabilità.

Flessibilità e scalabilità

Il cloud computing consente alle aziende di disporre di risorse IT fornite da provider terzi, con la possibilità di scalare componenti come CPU, GPU, memoria, storage e reti per soddisfare i requisiti dei carichi di lavoro nella loro evoluzione nel tempo.

Attraverso un semplice pannello di controllo unificato, i sistemisti possono in qualsiasi momento richiedere maggiori o minori risorse in funzione delle loro necessità effettive. Tale aspetto garantisce una notevole flessibilità in quanto risulta capace di assecondare in tempo reale le esigenze di un business sempre più dinamico, come quello dell’era digitale.

Sicurezza informatica

Il cloud computing introduce un concetto di co-responsabilità nei confronti dei dati, in parte riferibile al cloud service provider (CSP) e in parte strettamente correlato alle aziende stesse.

I CSP sfruttano le economie di scala derivanti dalla fornitura di servizi e soluzioni in cloud a molte aziende per sostenere importanti investimenti nella cybersecurity dei loro sistemi, indispensabile per garantire i parametri di business continuity previsti dai contratti con gli utenti finali (SLA – Service Level Agreement).

Nel contesto di un mercato altamente competitivo, la credibilità rappresenta una qualità indispensabile per un cloud service provider, che non può in alcun modo permettersi danni reputazionali causati da problemi di sicurezza riconducibili ai propri sistemi.

In altri termini, in merito alla cybersecurity dei sistemi IT, ben difficilmente una singola organizzazione potrebbe sostenere un investimento paragonabile a quello di un cloud service provider, considerando anche le competenze necessarie per gestire l'intera infrastruttura e far fronte alle situazioni di emergenza.

Si tratta di qualità che risiedono prevalentemente in un SOC (Security Operation Center), team di esperti che gli stessi CSP mettono a disposizione quale servizio di gestione della sicurezza 24/7, evitando alle aziende l’onere di assumere del personale dedicato esclusivamente alla cybersecurity, una scelta spesso giustificabile soltanto oltre una certa dimensione d’impresa, ad eccezione di alcune realtà operanti nei settori più critici.

Dal canto loro, le aziende devono essere molto attente in merito ai dati che condividono in cloud, in quanto alcuni disposti normativi, specifiche di settore o accordi contrattuali potrebbero precludere la possibilità di conservazione e trattamento su risorse IT di terzi. In tal caso è opportuno prevedere una configurazione ibrida che preveda, oltre alle soluzioni in cloud pubblico, anche un’area in cloud privato / on-premise dedicata ai dati critici in tal senso.

Mobilità e lavoro ibrido

Il cloud computing consente agli utenti aziendali di disporre dei dati e delle applicazioni attraverso un semplice web browser, senza dover installare, aggiornare e mantenere alcun software in locale.

Oltre a sgravare le aziende da molte responsabilità a livello IT, tale approccio consente di avere accesso ai servizi 24/7, da qualsiasi luogo, mediante qualsiasi dispositivo autorizzato a farlo sulla base delle policy aziendali.

Il cloud risulta perfettamente funzionale al modello organizzativo del lavoro ibrido, soprattutto per quanto riguarda il supporto al lavoro da remoto, da cui deriva una serie di importanti benefici dal punto di vista della flessibilità e della produttività complessiva, oltre che della soddisfazione dei dipendenti (employee satisfaction), che possono coniugare al meglio gli impegni lavorativi con le inderogabili esigenze della vita privata.

Collaborazione tra i team aziendali

Le principali piattaforme per la collaborazione e la comunicazione aziendale (Teams, Webex, Zoom, ecc.) sono dei veri e propri servizi in cloud, grazie ai quali è possibile accedere alla medesima riunione senza necessariamente trovarsi nello stesso spazio fisico.

Il cloud facilita inoltre l’implementazione di una base dei dati unificata a cui tutti i reparti aziendali possono accedere utilizzando gli strumenti a loro più congeniali. Tale approccio consente a tutti i dipendenti una maggior visibilità su quanto avviene in azienda, sentendosi più coinvolti e agevolando il superamento dei tradizionali data silos, i cui compartimenti stagni costituiscono un limite naturale per le sinergie operative tra le varie linee di business.

Le aziende capaci di valorizzare al meglio le soluzioni di data governance basate sui servizi in cloud possono sfruttare appieno una delle più importanti risorse di cui potenzialmente dispongono: il potere informativo dei dati.

Coerenza dei dati, Data Loss Prevention e Disaster Recovery

La gestione unificata su cui si basano i servizi in cloud facilita i processi di data governance e data management, scongiurando la presenza di dati incoerenti o duplicati, da cui possono derivare errori o analisi non accurate nel contesto dei business analytics.

Oltre agli aspetti legati alla data quality e all’utilizzo di sistemi di gestione all’avanguardia per l’analisi dei dati (database, data warehouse, data lake, ecc.), il cloud risulta una risorsa preziosa dal punto di vista della data loss prevention.

La naturale ridondanza dei dati salvati in cloud evita a priori i problemi legati alla possibile perdita dei file in locale, che costituisce uno dei maggiori rischi a livello operativo nel contesto di un sistema IT tradizionale, soprattutto se non si dispone di una strategia di backup molto efficiente dal punto di vista del ripristino.

Qualora si verifichi un incidente, i servizi in cloud dispongono di procedure automatiche in grado di consentire il rapido ed efficiente ripristino dei dati e dei sistemi alla condizione operativa originale, minimizzando i disagi nella disponibilità e nell’erogazione dei servizi.

Secondo numerosi sondaggi, le funzioni di disaster recovery dei servizi in cloud costituiscono uno dei principali fattori che spingono i decisori aziendali a supportare l’adozione di questo modello IT.

Innovazione e nuove opportunità di business

Il cloud consente alle aziende di sperimentare nuove soluzioni senza sostenere cospicui investimenti iniziali in ricerca e sviluppo. Inoltre, come nel caso di moltissime applicazioni dell’intelligenza artificiale, alcune tecnologie emergenti sono disponibili soltanto attraverso servizi in cloud, per ragioni che spaziano dall’esigenza di grandi risorse computazionali, non sostenibili per la grande maggioranza delle aziende, a scelte commerciali operate dai vendor.

Sostenibilità economico-ambientale

I data center costituiscono una delle applicazioni più energivore del pianeta, con un enorme impatto sul piano della sostenibilità ambientale, oltre che costituire un impegno economico sempre più pressante per chi non ha ancora intrapreso la via delle energie rinnovabili.

I cloud service provider, facendo leva sulle economie di scala e sui programmi di incentivi a sostegno dell’adozione di politiche aziendali carbon-free, hanno intrapreso percorsi di efficientamento energetico finalizzati a rendere l’hosting sul cloud progressivamente sempre più sostenibile rispetto alle soluzioni on-premise, salvo rare eccezioni.

Cloud computing vs Edge computing

L’edge computing si basa sullo svolgimento di elaborazioni alla periferia della rete, utili a contenere l’utilizzo delle risorse centralizzate del cloud. Portare l’intelligenza della computazione in prossimità delle sorgenti dei dati presenta numerosi vantaggi, che spaziano dalla generica riduzione dei tempi di latenza alla possibilità di ridurre complessivamente le operazioni in cui le risorse del cloud risultano in effetti necessarie per gli scopi analitici, con un minor dispendio di costi per l’IT.

L’edge computing non è un modello IT destinato a sostituire il cloud computing, anzi, a completarlo dal punto di vista funzionale, per consentire alle aziende una serie di importanti vantaggi in termini di flessibilità e convenienza economica, oltre che di maggior adattamento ai ritmi con cui evolvono le tecnologie dei dati.

Non è un caso che lo stesso cloud di seconda generazione vada proprio nella direzione di favorire le connessioni con le architetture edge, grazie ai data center di prossimità delle “region cloud”, che consentono alle imprese locali di avvalersi di servizi erogati da server con cui insiste una latenza molto più contenuta rispetto al passato, oltre ad una serie di importanti garanzie in merito alla sovranità dei dati.

Saper bilanciare edge e cloud rappresenta una qualità sempre più richiesta agli architetti delle soluzioni IT, che devono conoscere in maniera approfondita sia i sistemi IoT, sia l’offerta dei servizi in cloud pubblico e privato che le configurazioni ibride che è possibile implementare per soddisfare le esigenze di business di ciascuna azienda, ognuna con le proprie specificità.

In altri termini, molti dati generati nell’edge non dovrebbero nemmeno entrare in rete per raggiungere le risorse in cloud, ma essere selezionati da dispositivi intelligenti in prossimità delle fonti stesse. Il ruolo fondamentale dell’edge computing risiede nell’ottimizzazione della gestione dei dati per ridurre al minimo il traffico di rete e il lavoro in cloud non necessario.

Cloud computing: i vantaggi per le aziende ultima modifica: 2023-11-22T14:41:14+01:00 da Daniele

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