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22 Novembre 2023

Data Driven Company: cosa significa e come diventarlo

Le organizzazioni basate sui dati stanno diventando sempre più diffuse nel mondo del business moderno. Ma cosa vuol dire? Sfruttare i dati per prendere decisioni informate e promuovere la crescita è spesso un modo per le imprese di sbloccare il proprio potenziale di successo. Ma come fa un’organizzazione a diventare guidata dai dati? Molte aziende raccolgono e analizzano una grande quantità di dati, anche regolarmente. Producono report e ragionano su dashboard belle da vedere, ma forse poco utili. Si tratta comunque di attività che fanno parte di un più ampio piano di trasformazione in un’impresa data driven. Ma può non bastare.

Data Driven Company, una definizione

Non esiste una definizione univoca di quello che è un’azienda data driven ma potremmo sintetizzare il monte di ragionamenti in questo modo: un'organizzazione data driven utilizza gli insight sulle informazioni per guidare i propri processi decisionali. Le aziende data driven si affidano a processi, strumenti e una cultura basata sui dati per generare azioni di valore, che aiutino a prendere decisioni “informate”. Queste realtà si concentrano sulla raccolta di dati da più fonti e sull'analisi degli stessi per ottenere informazioni preziose. Ciò può portare a operazioni più efficienti, aumento delle entrate, migliore esperienza dei clienti e altro ancora. Facendo dei dati la pietra angolare delle proprie operazioni, un’azienda data driven può superare la concorrenza e ottenere un vantaggio competitivo. Questo perché si arriva ad adattarsi e a rispondere rapidamente alle mutevoli condizioni del mercato.

Le caratteristiche da avere

Le organizzazioni basate sui dati possiedono caratteristiche uniche che le aiutano a emergere. I dati sono il fondamento di un’organizzazione del genere, che fa affidamento su informazioni affidabili e di alta qualità. Solo allora i decisori potranno essere sicuri che le loro risposte siano pertinenti e aggiornate. Per raggiungere questo obiettivo, il set di dati deve essere pertinente, tempestivo, accurato e imparziale. Lavorare con dati provenienti da più fonti diverse può essere difficile. I data scientists spesso si ritrovano a dedicare l'80% del loro tempo a raccogliere, pulire e preparare i dati per l'analisi. Il resto viene utilizzato per costruire modelli, analizzare, visualizzare e trarre conclusioni. Gli esperti possono rappresentare una risorsa potente per un'organizzazione, così come strumenti di automazione, che rendono molto più semplice la raccolta di dati da più fonti. Gli strumenti di business intelligence e visualizzazione dei dati aiutano a creare report e dashboard efficaci per un migliore processo decisionale.

I vantaggi dell’essere data driven

Esaminiamo alcuni dei vantaggi di un'organizzazione basata sui dati. Diventando guidata dai dati, l’azienda può sbloccare innumerevoli opportunità, dal miglioramento del processo decisionale a una migliore comprensione dei clienti. Le organizzazioni basate sui dati sono in genere più efficienti di quelle che non lo sono. Questo perché possono utilizzare i dati per prendere decisioni efficienti anziché fare affidamento sul proprio istinto. Quando i dati vengono utilizzati per informare il processo decisionale, le organizzazioni possono evitare di sprecare tempo e risorse in attività che non sono efficaci. I dati consentono di misurare le tendenze, identificare rapidamente i problemi e reagire di conseguenza, ottenendo risultati complessivi migliori.

Inoltre, i dati forniscono alle organizzazioni una visione panoramica di molti elementi. Queste informazioni possono fornire ai decisori una visione d’insieme dei modelli e delle tendenze. Questa conoscenza può quindi essere utilizzata per prendere la migliore decisione possibile su dove allocare le risorse, strategie per rispondere ai cambiamenti del mercato e altro ancora. Con i dati, le organizzazioni possono ottenere una visione più approfondita delle esigenze dei propri clienti. Ciò darà loro un vantaggio quando si tratta di incrementare prodotti e servizi.

Grazie alla potenza dei dati, le organizzazioni possono aumentare i propri ricavi prendendo decisioni mirate in materia di prezzi, sviluppo del prodotto e marketing. Prendiamo ad esempio i prezzi: comprendendo la disponibilità dei clienti, le aziende di ogni settore possono strutturare con precisione i propri prezzi, massimizzando i profitti e offrendo allo stesso tempo ciò che i consumatori stanno cercando. Allo stesso modo, l’utilizzo dei dati prima del lancio di prodotti o servizi fornisce informazioni precise sulla possibilità che l’uno o l’altro possano davvero avere successo, aiutando a investire le risorse in modo più saggio.

Come diventare un’azienda data driven

Prima di iniziare a lavorare sull’implementazione delle soluzioni tecnologiche più recenti o sullo sviluppo di una nuova strategia relativa ai dati, bisogna pensare a come deve cambiare la cultura organizzativa per facilitare questo cambiamento che non è mai facile, soprattutto quando coinvolge molte persone. L’obiezione “abbiamo sempre fatto così” è difficile da superare. E per far sì che funzioni, è necessario il sostegno dell’intera leadership e di tutta l’organizzazione. Quando si cerca di motivare le persone ad accettare il cambiamento, una domanda cruciale è “Cosa ci guadagno?”. E il modo migliore per rispondere è mostrare ai team come i dati possono aiutarli a svolgere il proprio lavoro meglio e più facilmente. È necessario considerare altre domande legate alla cultura, ad esempio: tutti hanno accesso alle informazioni di cui hanno bisogno? I gruppi sono motivati ​​a condividere i propri dati con gli altri? E hanno un livello sufficientemente elevato di alfabetizzazione digitale per sapere come manipolare le informazioni? Tutte queste domande metteranno in evidenza le aree su cui bisogna lavorare per garantire che l’organizzazione e i dipendenti siano pronti ad abbracciare una mentalità basata sui dati.

Un buon primo passo è effettuare un audit dell'ecosistema per ottenere indicazioni sui passaggi successivi. Si comincia rispondendo a domande come: quali dati stai utilizzando adesso? Da dove provengono? Di che tipo di dati avremo bisogno in futuro? Questi ci aiuteranno a comprendere lo status quo e a identificare le lacune da colmare. Una buona strategia include sempre una serie di passaggi progettati per raggiungere gli obiettivi. Pensando in anticipo all'esecuzione, si evita l'errore comune di fissare scopi non realistici o definire una strategia poco chiara.

Quando si crea un’organizzazione basata sui dati, bisogna prestare particolare attenzione ai livelli di alfabetizzazione digitale dei team. Questo perché non importa quanto sia grande il gruppo di esperti, semplicemente non si può avere una persona responsabile dei dati in ogni stanza in cui vengono prese le decisioni. È quindi necessario garantire che gli individui che prendono tali decisioni comprendano i dati e sappiano come estrarne informazioni approfondite. Un ottimo modo per iniziare è valutare i livelli di alfabetizzazione dei collaboratori. Anche perché, quando si esaminano i risultati, è bene ricordare che gruppi diversi all’interno dell’organizzazione richiedono livelli diversi di competenze di alfabetizzazione dei dati differenti. Il responsabile comunicazione, probabilmente, non ha bisogno di conoscere le statistiche allo stesso livello del ricercatore di mercato. Una valutazione che aiuta a identificare le lacune che facciano da base alla definizione degli obiettivi dei programmi di alfabetizzazione futuri.

Soluzioni come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico hanno già rivoluzionato ogni aspetto del nostro modo di fare business. Dal sapere cosa vogliono i clienti prima che ce lo dicano alla completa digitalizzazione dei flussi aziendali: ci sono molti modi in cui trarre vantaggio da ciò che i dati offrono. Ma qui sta l’errore che fanno molte aziende: sedotti da tutte le possibilità, le imprese implementano nuove soluzioni prima di pensare a come supporteranno i loro obiettivi o se i team potranno sfruttare appieno ciò che offrono. Quindi, prima di scegliere quella nuova brillante soluzione basata sull’intelligenza artificiale, vale la pena pensare a quale livello di cultura, strategia e alfabetizzazione dei dati si è, per comprendere se lavorare prima su questi aspetti e poi entrare nel vivo della trasformazione data driven. Definiamo ciò che stiamo cercando di ottenere e come questo si adatta agli obiettivi generali, assicurando che tutti abbiamo in mente la stessa meta finale.

Data driven company e Italia: i dati di settore

Secondo una ricerca di Denodo del 2022, negli ultimi anni gli ecosistemi di dati sono diventati sempre più strategici per il top management delle aziende italiane. Per questo, molte organizzazioni stanno imparando a riconoscere l’importanza di passare ad un approccio data driven. Il report ha rivelato che il 42% delle organizzazioni nostrane ha già avviato un percorso di trasformazione, confermando il miglioramento dell’efficienza operativa quale principale motivo del cambiamento.

Nonostante ciò, quasi il 70% delle imprese gestisce ancora i dati in modo locale, il 24% si trova ancora nella fase propedeutica all’avvio del processo, solo il 17% segnala l’esistenza di un team centralizzato per la loro corretta gestione e una minoranza riporta difficoltà generiche legate alla trasformazione (il 10%) o non la ritiene funzionale alla propria realtà (7%). Lo scenario è quello di una fondata propensione all’adozione di modelli “data driven” anche se vi è una generale disomogeneità nei livelli di adozione, soprattutto per il timore di una limitata accessibilità dei dati, che invece è uno dei pillar alla base dell’evoluzione. Infine, Denodo spiega come nel 69% dei casi, il reparto IT sia ancora il soggetto cardine nel catalizzare le attività di ricezione e spedizione delle informazioni aggregate, da consegnare poi ai decisori all’interno dell’organizzazione.

Data Driven Company: cosa significa e come diventarlo ultima modifica: 2023-11-22T14:55:57+01:00 da Daniele

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